Savoiardi: quando impari a farli in casa, non te ne separi più!
Non sono di certo i biscotti più semplici da creare, e infatti in molti casi – anche ai corsi di pasticceria amatoriale – il consiglio che viene dato è comprarli di ottima qualità… quando si tratta di usarli nel tiramisù, nella crema inglese e nella charlotte. Ma la verità è che, quando ho imparato a fare i savoiardi in casa, non ho più smesso!
Mi sono serviti parecchi tentativi per capire come gestire al meglio questo impasto spumoso ed estremamente morbido. Non è facile fargli tenere la forma, né fare in modo che non si sparga ovunque nella teglia prima e durante la cottura. Alla fine, ci sono riuscita utilizzando della buona attrezzatura: una sac à poche professionale e uno stampo per savoiardi in silicone. Senza troppi giri di parole, vi consiglio di fare altrettanto.
Una volta ottenuta un po’ di manualità, la paura passa. E non si impiega neanche tanto tempo, visto che si tratta di biscotti basati su pochissimi ingredienti: uova, zucchero, farina e fecola. Questa ricetta è una di quelle che preferisco in versione totalmente artigianale.
Prima di passare alle istruzioni passo per passo, vorrei raccontare qualcosa sulle origini di questo dolce. In realtà si tratta di una storia in cui il lieto fine è praticamente ovvio 😊 I savoiardi furono inventati nel Medioevo alla corte di Amedeo VI di Savoia, il Conte Verde. Da qui si sono diffusi, nei secoli, in tutta Italia; infatti li troviamo anche in Molise con il nome di prestofatti, in Sardegna dove li chiamano pistoccus de caffè e in Sicilia sotto forma di raffiolini. Ma anche in molti paesi dell’Europa e perfino in Gran Bretagna, sotto forma di ladyfingers.
I savoiardi, con la loro consistenza leggera e spugnosa, si accompagnano bene col tè. Ma raggiungono il massimo della bontà con i dessert cremosi. Per completare un’alzata di biscotti artigianali, consiglio anche le paste di meliga, gli amaretti e i biscotti a scacchi.