Degustando… tra le preziose tele del Museo del Risorgimento di Torino
Ammetto candidamente che, fino a poche settimane fa, non sapevo esistesse la Torino Wine Week – nonostante l’evento, che si è chiuso da qualche giorno, sia ormai arrivato alla sua quarta edizione. E per dirla proprio tutta, non pensavo che un museo storico potesse diventare la meravigliosa location per una fiera del settore food & wine!
E così sabato scorso mi son presa qualche ora per andare a curiosare e a degustare. Quest’anno la Torino Wine Week, in pieno mood di ripresa e di fermento post-pandemico, ha ospitato oltre 100 etichette dalle cantine del nostro territorio. E ha chiuso con oltre 5.000 presenze, contando tra l’altro parecchi “sold out” tra ingressi ed eventi satellite.
La mia visita al Salone del Vino
Si tratta di una piccola fiera, che ha occupato principalmente il salone centrale del Museo del Risorgimento di Torino. Passeggiando tra le sculture e le installazioni che sorreggono i quadri d’epoca, era possibile soffermarsi per i wine tasting disposti lungo il percorso.
Dietro a tavoli ampi e non troppo vicini, produttori e sommeiller della FISAR erano pronti a spiegare le peculiarità dei vini in esposizione e a consigliare gli assaggi migliori. Personalmente ho apprezzato molto il rilievo dato alle aree vinicole del Piemonte che sono meno conosciute a livello internazionale (delle aree più famose, invece, ho parlato in questo articolo): il Monferrato, il Canavese, le Valli di Lanzo…
Gli eventi “satellite” della Torino Wine Week
Come ogni evento fieristico ben organizzato, è stato proposto un calendario di eventi che si sono svolti in giro per Torino, per tutta la settimana dal 19 al 25 aprile. Degustazioni di cibo e vini organizzate da ristoranti, enoteche e cocktail bar.
Io mi sono organizzata per partecipare a una delle proposte in calendario, la visita alle Cantine del Cambio, e qui di seguito potete trovare alcuni scatti di questo interessante pomeriggio… sotto terra!
Le Cantine del Cambio, un caveau di tesori…
Improbabile che un appassionato della cucina di classe non abbia mai sentito parlare del Ristorante Del Cambio, uno dei landmark storici di Torino. Aperto nel 1757, è stato frequentato da personaggi come Cavour (un celebre habitué), Casanova, Puccini, Nietzsche, Verdi, D’Annunzio, la Famiglia Agnelli... ma anche da dive come Eleonora Duse e Maria Callas. Oggi questo ristorante, la cui cucina è diretta dallo chef Matteo Baronetto, vanta una stella Michelin ed è meta ambita per i visitatori da tutto il mondo.
Un ristorante di livello, però, deve avere anche una cantina di eccellenza. E su questo, Del Cambio non delude. Nei sotterranei dell'edificio, infatti, è attualmente in attività un vero e proprio caveau di tesori vinicoli: oltre 20.000 bottiglie e circa 3.000 etichette, accuratamente selezionate e quotidianamente rifornite dai sommeiller - il meglio della produzione vinicola contemporanea, ma anche bottiglie d'epoca dal valore insetimabile.
Nelle slide a seguire potete vedere le migliori foto che ho scattato durante la visita.
Cosa mi ha colpita maggiormente? L’altissima la presenza non solo di visitatori, ma anche di aziende giovani ed emergenti. Il “ritorno alla terra” pare confermarsi uno dei grandi trend dell’immediato futuro, con molte promettenti opportunità… e questo mi piace!