La carrot cake, reinterpretata da “Eat like an Italian”
Ci sono alcuni dolci originari della Gran Bretagna a cui non riesco proprio a resistere – il Victoria sandwich è senza dubbio il mio preferito, ma anche gli scones, il bread and butter pudding, il trifle… e in generale, tutto quello che serve ad organizzare un sontuoso tea time. Ho invece qualche problema con le torte “massive” e molto dolci che sono tipiche della pasticceria anglosassone. Non credo di essere sola, in questo piccolo dilemma del gusto; molti dei miei amici non sono dei grandi estimatori degli impasti consistenti e molto compatti.
Per questo motivo, a volte preferisco inventare delle varianti “leggere” di alcune torte famose. La mia carrot cake è un esempio di come una ricetta della tradizione possa essere reinterpretata in modo più attuale e adatto al gusto e alle preferenze alimentari contemporanee.
Trovo molto gradevole la carota utilizzata come elemento aromatico e colorante per i dolci. Di una semplicità geniale, per certi versi. Nel passato, la carota era utilizzata dal popolo come succedaneo del costoso zucchero. Così nacque l’idea di creare delle torte utilizzando questa radice, usanza che si perse con l’aumentare del benessere generale delle famiglie, per poi ricomparire durante i razionamenti del cibo nelle guerre mondiali. Infatti la ricetta classica della carrot cake risale proprio a questo periodo.
Nella mia rivisitazione, ho voluto mantenere l’aroma e il colore squillante della carota. Ho cercato di valorizzare al massimo la dolcezza discreta e poco invadente dell’impasto, così come il contrasto tipico col gusto acidulo della glassa al formaggio. Quel che ho cambiato è l’impasto. Ho scelto la morbidezza e la leggerezza della pasta biscuit, e la sua elasticità che permette di creare dolci arrotolati. Ebbene sì… ho arrotolato la carrot cake, trasformandola in carrot cake roll!